domenica 29 settembre 2013

Last day, last night

Mi rendo conto solo ora di quanto sia stato furbo dilazionare il tirocinio in 5 mesi pur dovendo farne solo tre effettivi di lavoro. Già così è finito troppo presto, se dopo aver combattuto contro ufficio erasmus-amministrazione-gente a caso, avessi fatto tre mesi filati mi sarebbe sembrato di aver fatto tutto per un un momento durato un soffio.
Questa settimana è volata tra uscite cominciate col sole tiepido delle sei e finite la sera troppo tardi rispetto le previsioni. Questa settimana l'ho vissuta da studentessa Erasmus, perché quelle prima ero una tesista, una tirocinante, un personaggio in piena paranoia da "cosa faccio se al tirocinio non mi prendono?" , e allora mi sono divertita, semplicemente. Perché poi a far divertire me non ci vuole uno sforzo, e anche quando non so dimostrarlo apertmente, so che alcune serate resteranno impresse nella mia memoria perché si.
L'ultimo giorno di tirocinio è stato strano, non ho fatto nulla di utile a livello lavorativo, ho parlato col tutor, che quasi voleva lasciarmi delle perle di conoscenza per non farmi andar via senza esser sicuro che avessi capito alcune cose del suo mestiere. Forse avremmo voluto/dovuto abbracciarci. Gli ho detto che l'esperienza mi è stata davvero utile, e lo è stata. Chissà se lo sa. Io me lo auguro.
Sabato ho fatto un breve giro a salutare Grenoble, ma la verità è che sarei potuta stare fuori anche tutto il giorno e non l'ho fatto, semplicemente perché Grenoble in tre mesi me la sono goduta al 100%. Io, la nostalgicona di sempre, non avevo bisogno di drammi istantanei. Forse tra due mesi me ne pentirò e mi dirò "ehi, però potevi andar lì o là un'ultima volta", ma per ora so che è stato giusto così. Nessun rimpianto, è venuto il momento di tornare, voltare pagina e fare altro. Voltare pagina con cautela e comunque mettendo un segnalibro alla pagina "Grenoble", perché è stata un'esperienza forte ed importante. Ma pur sempre un'esperienza. Da domani cominceranno 10 giorni impegnativi su e giù tra Trieste e Bologna per consegnare dossier-fare un corso di sicurezza pre tirocinio-dare esami... Poi ci sarà l'anniversario con il moroso, il tirocinio, le tavole per la tesi.... Insomma, molto da fare che mi terrà lontana da Grenoble anche con la mente. Perché il problema è poi quello, soprattutto per noi persone così, che con la mente viaggiamo fin troppo a tal punto da esser sempre rimproverati... A ragion veduta.
Ed ora vado a preparare le lasagne per la cena di stasera, una cena che sarà a base di tanto cibo e saluti che si faranno un po'troppo in fretta. Ma chi lo dice che in fondo non sia meglio così?


Ancora un po' di Grenoble:




Idea per nuovi personaggi, nuova storia.... Chissà se si farà mai....



HAPPY: Generatore di buon umore!



Adoro le saracinesche dipinte <3



My stupid Sketch:




lunedì 23 settembre 2013

Autunno, le foglie, gli addii.

Ebbene, oggi inizia la mia ultima settimana di tirocinio qui a Grenoble.
Come in ogni addio che si rispetti, la città che mi ha accolta per tre mesi è più bella che mai in questi giorni. Il sole, tiepido ma sicuro, ha invaso le strade, facendo tornare un po' l'illusione di un'estate arrivata e andata via troppo in fretta.
Sugli alberi ormai vi sono foglie gialle che alla luce diurna risplendono come fossero dorate ed io mi perdo nel contemplarle qui, ad un passo da me, appena fuori dalla finestra.
Ho trascorso un pomeriggio facendo un random walk per cogliere gli aspetti della città che non avevo ancora potuto apprezzare, e allora sono finita nella zona del mercato quando il mercato non c'era e ho scoperto i bellissimi disegni lungo le mura grigie del sotto ponte. Poi ho rivisto la stessa zona durante il mercato, il giorno dopo, passeggiando coi miei coinquilini provvisori, e c'era una piccola banda che suonava all'angolo, in un bar, regalando una colonna sonora a quella mattina fatta di sole e profumi di pollo arrosto e verdure d'ogni tipo.
Mi sto preparando psicologicamente al momento in cui lascerò questa città, mi ci sto preparando forse da quando sono arrivata, come sono solita a fare. E' un po' il solito discorso della depressione post-partum che si ha quando si finisce di lavorare su un fumetto che ti ha preso mesi della tua vita. Eppure questa volta posso dire con mia grande soddisfazione, che parto più a cuor leggero perché ho saputo venerdi scorso di essere stata scelta per il tirocinio a Trieste in web design. Una di due. Praticamente un miracolo.
E dunque si apre un nuovo mini-capitolo della mia vita, un capitolo dove spero di imparare tanto come ho imparato qui a Grenoble. Questa notizia oltre ad avermi riempito di gioia ed aver chiuso definitivamente il capitolo "commessa nel negozio dello sfruttamento", mi ha dato lo stimolo per pensare a mille cose che vorrei fare, perché la vita è breve, e ormai che sono abituata a fare tante cose tutte assieme, non posso pensare ad un periodo di solo - tesi. Vorrei studiare bene l'inglese, fare la patente B e studiare per fare un esame d'ammissione all'università di Bologna in un corso a (piccolissimo) numero chiuso. Troppe cose, lo so. Una per volta. Ma tutto questo pensare mi evita di rendermi conto al 100% che lascerò la Francia. Lascerò il mio tutor con cui mi faccio grasse risate e le strade strette del centro a Grenoble.
Lascerò questi miei coinquilini, coi quali ho instaurato un rapporto breve ma bello, che mi hanno insegnato che si può vivere in modo comunitario senza bisogno di sbranarsi, di creare odi per una bolletta, per una porta sbattuta.
Ho finito ieri notte il dossier da consegnare per l'esame di Scrittura creativa 2. Un dossier di 50 pagine dove propongo il mio fumetto ad un editore. E mi piace. Capita di rado che quando riguardo il mio lavoro ne sono soddisfatta pienamente, poiché coincide con ciò che avevo pensato. Stavolta accade esattamente così. Poi magari capiterà che riceverò un voto pessimo e cose cosi. Ma la verità è che non m'importa perché i miei professori sono stati sgarbati e incompetenti, menefreghisti e boriosi. Ho chiesto di consegnare il dossier per via telematica perché fino al 2 mi veniva difficile essere a Bologna ed ho ricevuto una risposta secca. Vieni qui, non me ne frega niente. Chapeau. La stessa risposta l'ha ricevuta la mia compagna di corso, che deve trovare il modo di far pervenire lo stesso dossier  manualmente pur vivendo nei pressi di Napoli.
Grazie mille, l'ennesima prova del fatto che l'Accademia non potrà mai venir vista come un'Università, perché non abbiamo personale preparato e questo non sa nemmeno rendersi disponibile conscio del fatto che le tecnologie dovrebbero supportare il lavoro dello studente e quello del docente. Già mi piange il cuore all'idea di quanto spenderò per stampare questo dossier. 25 pagine a colori e le restanti in b&n. Stampe inutili e care, per un modus operandi totalmente elitario.
Ricordo con non poco rancore gli esami che andavano bene se spendevi 100€ di stampe fatte bene, rilegate, su carta particolare e cose cosi. Non dovrebbero esserci discorsi del genere.
Ma poco male, sono gli ultimi due esami in questo posto. Se tutto va come deve andare tra due settimane sarò ufficialmente una tesista. E via cosi. Sono riuscita a colorare 13 pagine di fumetto in poco tempo perché mi sta prendendo tantissimo e ancor più il rapporto instauratosi con lo scrittore del racconto stesso dopo aver deciso di collaborare. Questo fumetto mi rende felice. Vorrei pensassero la stessa cosa coloro che lo leggeranno, un giorno. Un po' ci spero sempre. Legittimo, no?


Schizzo di Lorenzo, "Il biplano e la cometa" - 
 



Immagini del muro dipinto a Grenoble, mercato.


                                                  Vignetta colorata di "il biplano e la cometa"

lunedì 16 settembre 2013

Pagine bianche come se piovessero

Cade la pioggia su Grenoble, e oltre al fatto che mi ritorna alla mente il mio strano amore per codesta condizione climatica, sento di essere veramente qui, grazie a questo freddo che entra sottile nelle ossa e ci si ristagna, come terriccio in una pozzanghera.
In questo breve periodo di tempo che mi separa dalla rapida gita fuori porta, a Lione,  non sono successe chissà quali cose, ma tra queste c'è da sottolineare una febbricciola di passaggio, durata solo un paio di giorni e a temperatura veramente moderata... Ma che come tutte le cose così, mi hanno messa K.O.
La cosa peggiore è che il tutto ha avuto inizio il giovedi sera, quando, in un impeto di entusiasmo, sono andata con la mia collega a mangiare quello che alcuni suoi amici spacciavano per un ottimo hamburger. Premesso che io non me ne intendo così tanto da poter dire che un hamburger sia veramente ottimo anziché semplicemente distunguerlo da quello di qualche catena di fastfood piuttosto scadenti, il posto ha immediatamente catturato la mia attenzione. Gente che sedeva su barili di latta, chi su poltroncine da cinema, chi, come noi, ad un tavolo pensile. Su ogni tavolo c'erano dei robottoni giocattolo alti 40cm cadauno e a completare l'arredamento nonsense, le pareti erano fatte a serranda, o porta di garage. A parte questo l'ho trovato immediatamente un po' caro, salvo poi scoprire che le patatine fritte erano a volontà. Tuttavia, una volta arrivato il famigerato hamburger, mi sono accorta che la carne era assolutamente al sangue (e non ho abbastanza coraggio né abbastanza francese sulle spalle per poterlo rimandare indietro) e probabilmente già forte del freddo preso nei giorni passati (complice la stessa gita a Lione, sotto la pioggia), il mio stomaco non l'ha proprio sopportata. Già che c'ero, giusto per rincarare la dose, ho ben pensato di mangiare un dolce con gelato annesso, proprio io che dovrei ricordare di avere un'intolleranza al latte latente ma non troppo... Et voilà, ho passato due giorni con i crampi allo stomaco maledicendo ogni grammo della roba che avevo precedentemente ingurgitato. In seguito ho poi scoperto di avere pure la febbre, il che mi ha consolata, a dire il vero, siccome sentivo un dolore lancinante alle ossa che mi faceva sembrare una vecchia di novant'anni.Ospizio rimandato. Dopo un po' di sano (ma non troppo) paracetamolo, tutto è passato e grazie al cielo  (e ad un coinquilino medico) sono riuscita a non perdere nemmeno mezza giornata di tirocinio, sebbene non ho una chiara idea di come io ci sia arrivata fino a (lì,) venerdi.
Ma tralasciando questa bizzarra avventura, arriviamo al titolo del post.
Qualche giorno prima del mio disagio intestinale (suona quasi bene cosi), sono andata a far shopping nel negozio migliore di Grenoble, ovvero quello di belle arti, che come già detto in uno o più post precedenti, è a due piani ed ha un reparto dedicato solo ai tipi di carta su cui sbizzarrirsi.
Ebbene, per quanto io ne abbia ancora non pochi di sketch book inutilizzati o quasi, spero sempre sia un disagio comune quello di dover per forza provare, disegnare, scarabocchiare. Ebbene, ho acquistato un album di carta d'acquerello da 65 fogli alla modica cifra di 8,50€. Non sono una babbiona, so che se il prezzo è così basso ci sono fattori come:

-grammatura del singolo foglio
-percentuale di cotone
-qualità della carta
-marca della carta
-iva
-pizzo giusto per il gusto di mettercelo perché la roba da disegno costa e ti attacchi

In ogni caso, non essendo una pittrice o roba così, è come se mi avessero proposto 100€ al prezzo di 10€, e dunque l'ho comprato, poiché ce l'avevo sul groppone da due mesi e mezzo e non si può star male cosi per ottoeuroecinquanta. Non facciamo i fighi, sono praticamente due ore di quel pessimo lavoro/sfruttamento che mi son tenuta a Modena per quattro anni e mezzo, ma due mesi e mezzo son due mesi e mezzo.
A parte il mega blocco, ho poi preso uno sketch book della Canson con copertina rigida, che ho rischiato di far collassare il giorno dopo averlo acquistato, ovvero durante la solita gita a Lione, quando ho aperto la borsa mentre da cielo cadevano secchiate d'acqua una dietro l'altra e lui era lì, inerme, che non aspettava che assorbire ogni goccia volesse arrivargli addosso. Sebbene, nonostante i due mesi e mezzo di angoscia, io non li abbia ancora testati per la pura pigrizia di sciogliere gli acquerelli BLA, che nascondo abilmente dietro la scusa evergreen "devo fare la tesi, non ho tempo per dipingere", lo sketck book l'ho provato eccome. E come ogni sketch book che si rispetti, i primi disegni sono sempre soddisfacenti, perché li fai come se sai che diventerà il tuo portfolio di schizzi, così belli che gli altri a bocca aperta ti diranno "ooooh, ma se disegni così quando fai gli schizzi, chissà cosa combini con gli originali!". Ok, era la frase più rarefatta della terra, e no, tale sketch book non sarà mai il portfolio bla. Mai. Ma è bello crederlo, e dunque restiamo soddisfatti delle prime cose fatte almeno fino a quando non vedrò lo sketch book di qualcuno che mi farà dire "ooooh, ma se disegni così quando fai gli schizzi, chissà cosa combini con gli originali!" (ho copiaincollato, ovviamente).
è delirante questo post, lo so. Non fatemelo pesare.
Prendetelo per una conseguenza della gastrite/indigestione/mucca pazza di giovedì o della febbre che manco vera febbre era o di tutte due assieme (bonus che si una solo una volta nella vita quindi fatelo con parsimonia), ma tant'è.
Mancano due settimane alla fine del mio tirocinio e la cosa mi angoscia. (tono cupo)
Mi sembra di aver combattuto come un'ossessa per un anno per una cosa volata via in un secondo e mezzo. E la cosa peggiore è che la settimana prossima sarà persino più corta perché il mio tutor và in quel di un paese di cui non ricordo il nome vicino a Nimes e io avrò due giorni di tirocinio in meno.
Vorrei dire "ehi, ridatemi tutti i giorni che ho perso, tra Cina, cosoNimes e maledettissimo workshop in Accademia", ma non posso e allora mi rattristo e basta. L'ho respirata tutta Grenoble, grazie alla mia collega e ai suoi amici, grazie alle passeggiate lunghissime, alle volte che mi sono persa e al clima pessimo di qui, eppure so che ad una parte di me mancherè sempre Grenoble, perchè mi ha restituito una parte di me che stavo lasciando andar via. Quella più serena, che cerca di cogliere il buono. Evitiamo le polemiche, per una volta, anche perché in francese non saprei polemizzare, ma questo è un altro discorso. Ho fatto un lavoro su di me che andrebbe approfondito. Ho scostato mentalmente (al "fisicamente" ci ha pensato quell'odioso autobus dell'Eurolines che ancora maledico dall'ultima volta e già maledico per la prossima) amicizie che mi dan più noie che altro. Ho pensato alle cose che mi irritano tipo i buonismi delle pagine di Facebook, i favoritismi in Accademia, e ho cercato di smussare un po' gli angoli e di capire come mai sono diventata così rigida. Non voglio prendere sul personale cose che non lo sono e non voglio farne una questione di vita o di morte cose personali ma che non ne valgono la pena. Take it easy, cavolo! E così cercherò di fare, se non altro per essere una persona migliore, in primis per... essere una persona migliore! e poi ovviamente per le persone che mi circondano, quelle che io credo meritino sempre di più. Ma ora la buonista sembro io, e senza un filo di polemica. I miei cari potrebbero venire in elicottero a recuperarmi quiggiù per portarmi da uno psichiatra sufficientemente scaltro da dire "non resta che l'elettroshock!", e io non voglio, ho appena mangiato del buon sushi e voglio tenerlo ancora lì, sulle papille gustative per un po', perché ne vale la pena.

Ah si, e non ho ancora usato UN maledettissimo foglio di quel blocco da ottoeuroecinquanta. Non fatemi questo.
Alla prossima.



Grenoble, il fiume, il maltempo che arriva inesorabile (assieme ai miei malanni)

L'hamburgerificio di cui ho parlato. Era così adorabile con quei sottopiatti fatti con i vinili....

Un piccolo regalo, una catenina con il balloon... Non è adorabile?

Schizzo 1 - Preso dalla foto di un'attrice di Private Practice, mi piaceva la posizione e l'ho trasformata in una minorenne o_o

Torniamo giovani. Sempre sul nuovo Sketch book, ricordi di momenti adolescenziali fatti di musica e pensieri solitari. Grazie a Dio non di Converse, ma il mio personaggio è più modaiolo- finto hipster bla bla, e le deve avere, e allora tienile. Ma sappi che sono prese al mercato a 10€. Anzi, 8€, perché con 8,50€ ci compri un album da disegno...


Studio di un personaggio che comparirà mezza volta nel fumetto di tesi ma ha le fattezze di Olivia Wilde che è troppo bella per non essere disegnata. (with love by your stalker <3 anche se sei vegana)



Tre ritratti puccio-mangosi di una cara amica (l'ultimo praticamente commissionato)... Della serie "ecco cosa si fa pur di non studiare)

Una tavola della tesi che rappresenta un corteggiamento un po' in stile Moccia, ma la colpa non è solo mia :)

E ovviamente il My Stopid Sketch. Una storia vera. Purtroppo.




domenica 8 settembre 2013

E poi, il ritorno a Grenoble

Rieccomi su questo blog, dopo una sola settimana.
Tornata in quel di Grenoble tra non poche fatiche a causa del solito autobus col solito wc rotto e il solito conducente maleducato, ho espletato un'altra settimana di tirocinio alla casa editrice. Di lavoro da fare ce n'è tanto, confermato il 5 jours, ovvero una fiera del fumetto di cinque giorni e catalogo 2014 work in progress.
Attualmente vivo a casa di amici della mia collega, ragazzi simpatici che si danno molto da fare e hanno sempre un modo di fare gentile. E allora vengo catapultata in un  24h su 24 pronti e via che si parla francese, o almeno ci si prova. Sono molto fiera del mio riuscire a capire tutto ciò che mi dicono o quasi. Dall'altra parte loro utilizzano parole più semplici e mi traducono una parola se non la conosco, utilizzando sinonimi e quant'altro. C'è però da dire che la cosa in sè è molto stancante e allora ieri ho deciso last minute di andare a fare un giro a Lione. Giro che mi ha fatto sfornare 180 foto tra museo delle miniature e visita in città.
La cosa che mi ha resa più felice è aver potuto vedere il Museo di Belle arti. Un museo gigantesco che conteneva opere assolutamente stupende. Ho potuto vedere delle opere di Picasso, che per quanto non mi piaccia fa sempre bene conoscere, scoprendo così i seguaci meno noti del cubismo. Ho visto qualche opera meno nota di Monet, che intevitabilmente sono quelle che finiscono per piacermi di più, e moltissime altre cose, di autori più e meno noti.
Ho saltato a piè pari la sala dei fiori. Una sala quadrata con al suo interno unicamente quadri coi fiori. Mi veniva l'allergia al solo vederli. Ho guardato in fretta la sala dedicata alle opere del '300 e altrettanto ho fatto con la sala dedicata alle sculture che erano perlopiù copie di sculture italiane.
Avendo a disposizione circa 4 ore sono poi fuggita a vedere la città, con la zona di Presq'Ile, le basiliche, le decorazioni del centro città. Per le strade nonostante la pioggia battente c'era molta gente e nonostante la mia cartina fradicia e l'avversione dei lionesi a tenere aperte almeno le chiese fino alle 20 anziché fino alle 18 (?!) sono riuscita a fare un bel tour. Ho visto le rovine del teatro romano che sono assolutamente giganti e il muro dipinto che da lontano sembra un palazzo normalissimo, con troppe persone sui troppi balconi.
Insomma, una giornata così, sebbene improvvisata, ne ha valso assolutamente la pena. Avrei voluto già essere in marcia e visitare un'altra città francese, ma oggi ho dormito per la prima volta dopo 4 giorni così tanto da sentirmi in piena armonia col mondo.
In tutto questo, l'altra sera, mentre i miei coinquilini davano una festa durata fino le 3.30 di mattina e io non avevo assolutamente la forza per parteciparvi, ho provato a colorare la prima tavola del fumetto di tesi. Un lavoro piuttosto lungo, ma devo dire che mi ritengo abbastanza (e dico, abbastanza) soddisfatta.
Di lavoro ce n'è ancora tanto da fare.

à bientôt



Pezzi di tesi










Un po' di Lione!



e infine l'attesissimo (?) My stupid sketch