martedì 31 dicembre 2013

E poi... Fuochi d'artificio

Eccomi qua a scrivere il post di fine anno. Domani è il (per alcuni) tanto atteso giorno di capodanno. Certi lo attendono con ansia, altri attendono con la medesima foga che finisca, altri ancora, come me, sperano sia una bella serata come tante che basta e avanza.
Personalmente è dal 26 che sono k.o dopo essermi presa quello che in teoria è un virus che ha steso diverse persone in giro. Dolori addominali e quando sono finiti quelli un'influenza da 36,7 con tosse, raffreddore e mal di ossa annessi. Insomma, di quelle cose per le quali non esistono medicine anche se ne butteresti giù trenta per stare bene.
Paolo Fox insieme a tutta quella gente che si spaccia per astrologhi dice che il 2014 sarà per il mio segno zodiacale un anno fortunato. Io credo nell'oroscopo più o meno quanto credo nella fata dei denti, ma è bello sentirsi rassicurati da uno che ti dice "ehi, va tutto bene". In realtà io penso di aver preso cosi tanto dal 2013 da non poter pretendere molto dall'anno che verrà. Francamente mi basta un voto decente alla laurea, uscire dall'Accademia con la testa alta nonostante tutti coloro che hanno provato ad abbassarmela a suon di schiaffi. Poi le cose che molti banalizzano, soprattutto coloro che non si rendono conto dell'importanza di elementi quali la salute propria e di coloro che stanno accanto. E perché no, magari un buon posto di lavoro o il successo nel mio nuovo obbiettivo. Vedremo. Ho sentito di questi giorni il mio relatore di tesi teorica e con lui appena finite le feste m'incontrerò per mettere a punto lo scritto. E' bello sapere di vederlo e condividere quel tempo, quelle righe insieme a lui. E' sempre stata una persona che stimo e aver scritto il suo nome su ogni documento inerente al terminare dei miei giorni in quell'edificio mi rende felice.
Che altro dire, Moritz cresce a vista d'occhio ed è sempre di più un cagnolino vivace e giocattolone. Tuttavia vedendomi stare male, oggi, ha appoggiato il suo musino sul mio mento rimanendo a guardarmi con quegli occhi dolcissimi che ha. "Io ci sono", sembrava dirmi. Quelle semplici parole che troppo spesso ognuno avrebbe bisogno che venissero dette da qualcuno che non le ha. Ma Moritz si, e più di ogni altra cosa voglio proteggerlo.
In questi giorni chiunque avrà sentito parlare di due argomenti:
1 - La ragazza malata che si dice d'accordo sulla sperimentazione animale
2 - Schumacher che è finito in coma e relativa speculazione nera di gruppi di FB e quant'altro che lo davano già per morto.

Riguardo al primo punto posso dire che trovo assolutamente errato il mezzo più del messaggio contenuto in esso. I video sono infatti un modo come un altro per mettersi alla gogna, come capita con Clio Makcoso e varie, da una parte ci sono fan e dall'atra chi insulta e non apprezza (spesso le due cose vanno di pari passo anche quando non dovrebbero). Il fruitore vede il video e conosce il viso della persona quindi si sente autorizzato a dire ciò che pensa, anche quando questo è assolutamente inopportuno. Io la ragazza lì non la conosco, disprezzo profondamente il suo essersi messa a fare video con la mascherina in una lingua italiana che di studentessa universitaria aveva ben poco. Se avesse voluto far presa sul pubblico avrebbe dovuto spiegare cosa comporta la sua malattia, il nome e come la sperimentazione animale ha potuto far sì che lei fosse ancora viva. Non l'ha fatto. Ha semplicemente messo in piazza un'opinione  che sapeva benissimo sarebbe stata contestata, sperando che bastasse l'ambiente insalubre a convincere i più.
Non parlo da "animalista" perché per me "animalista" è un estremismo come tanti e dunque un eccesso, ma a me gli animali piacciono, quasi tutti. Anche nel caso di quelli che non mi piacciono, tipo i vermi, non torcerei loro un capello. Quand'ero bambina guardavo sempre a terra quando camminavo per paura di schiacciare le formiche. Mi terrorizzava l'idea di ucciderle senza ragione, così, come se niente fosse. Una volta l'ho fatto e le ho persino fatto il funerale. Cose di cui non andare orgogliosa ma che ancor oggi mi fanno sorridere. Ebbene, è orrendo che lo si faccia, ma personalmente se servisse a salvare la vita di qualcuno che amo, io un animale o più li sacrificherei. Può essere egoismo o cattiveria, ma trovo non sarebbe umano il contrario. Persone che dicono che dovrebbero morire gli esseri umani piuttosto che animali da laboratorio trovo siano fortemente deviate o semplicemente prive di alcun sentimento per il prossimo. Spesso coloro con cui parlo non hanno avuto la sfortuna di avere accanto a sé qualcuno di malato, così da potersi convincere di quanto si farebbe affinché esso guarisca. Tuttavia ho sentito una rapida intervista al TG ad una biologa (credo) affetta da SLA che affermava di essere certa che la sperimentazione animale sia un impedimento alla ricerca sull'uomo e che non vi sono mai state prove certe dell'efficacia di animali come mezzo di confronto per gli uomini.
Dunque in quel caso è ovvio che la mia lancetta penda in senso totalmente opposto. Forse ci vorrebbe più informazione, ed in ogni caso ci vorrebbe che quest'informazione non passasse con youtube perché assomiglia molto di più ad una pagliacciata.

Per quanto riguarda Schumacher devo dire che la cosa mi dispiace moltissimo. Un grande campione che è stato l'idolo delle folle e che ancora si vede volentieri in tv è a rischio e non capisco proprio come molti riescano a farci su dell'umorismo o roba del genere.
Oltre ad augurare le peggiori cose a questi individui di bassissima morale, mi trovo a pensare che la polizia postale dovrebbe fare in modo di trovare questi inetti e di dar loro sanzioni non da poco, sanzioni che potrebbero andare alla ricerca o semplicemente alla famiglia diffamata. E' vero, basterebbe che Facebook avesse un amministratore cone si deve, ma non dimentichiamo che soprattutto negli ultimi tempi questo social network è diventata una sorta di banca online dove girano diversi soldi.
Il senso di tutto questo è.... Ma la gente i fatti propri non se li sa proprio fare?

Beh, penso la risposta sia ovvia.

A tutti voi auguro un felicissimo inizio 2014!



L'Ultimo My Stupid Sketch 2013

 "Il biplano e la cometa" - Tavola 24

martedì 24 dicembre 2013

Conto alla rovescia

Domani è Natale.
In questi giorni sono uscita veramente poco e in quelle rare occasioni ho sentito commercianti lamentarsi della poca affluenza da parte della gente nei negozi. Ad uno di questi, quasi innavertitamente, mi è scappato di dire "beh, sarebbe sempre dovuto essere così. Il Natale dovrebbe essere una festa da trascorrere con la propria famiglia, indipendentemente dai regali". La persona che avevo di fronte non era d'accordo. E' vero, c'è crisi e ogni anno più tasse da pagare e statistiche che dicono che l'Italia fa schifo per milleottocento motivi rispetto al resto dell'Europa. Ma io mi chiedo se anche altrove ci saranno cene tra parenti fatte di buona cucina, perché se anche non ce lo si può permettere, una volta l'anno il sacrificio si fa. Ricorda un po' quando i nostri nonni ci dicevano che la domenica per la chiesa si metteva l'abito "buono" e devo dire che questa cosa a me non dispiace. L'idea di far diventare la ricorrenza un modo per capire quali siano le cose importanti e forse stringersi un po' era quello che mancava nei natali precedenti, fatti di centri commerciali gremiti di persone alla ricerca di regali non troppo costosi per risparmiare e prendersi piuttosto qualcosa per sé.
Le ultime settimane sono state impegnative per molti motivi tra cui l'arrivo di un cucciolo di cane a casa. Di gran carattere, vivace e testardo, Moritz (come l'affascinante personaggio di una telenovela!) ha riempito i nostri spazi di un'allegria che mancava. Mia madre inaspettatamente si er ricordata che qualche tempo fa le dissi che in questo momento avrei avuto bisogno di qualcosa di bello, e quel qualcosa è arrivato, sia per me che per lei.
Tirando le somme il mio 2013 è stato spettacolare. In primis per il mio tirocinio in Francia; poi quello a Trieste;  ci sono state batoste alla mia autostima di disegnatrice che però penso abbiano portato a dei vantaggi notevoli per capire su cosa avrei dovuto lavorare. Ho avuto colleghi speciali abbandonando definitivamente quelli tutt'altro che speciali di un lavoro che non faceva per me, in una città che non faceva per me. Ma soprattutto ho conosciuto delle persone con le quali sono completamente a mio agio. Io, diffidente di natura, mi rendo conto che gli abbracci di quella ragazza bionda così piccolina da doversi arrampicare sui mobili per raggiungere gli scaffali in alto, mi scaldano il cuore trasmettendomi semplicemente sincerità, Yle è buona, sempre sorridente e forte in quel suo modo di fare sempre delicato e genuino. Diego fa ridere ma è di una dolcezza unica, cucina così bene da dover aprire una pasticceria; Lua ha i miei stessi gusti in fatto di libri e già che ci siamo abbiamo pure lo stesso colore di capelli; ama Miyazaki e in genere i bei film d'animazione. Poi ci sono Vale, che ho avuto l'occasione di conoscere meglio in quest'anno ma che già al primo impatto avevo capito fosse una persona dal grande cuore. Lei mi meraviglia ogni volta perché è di quelle persone belle che non sa di esserlo ma dovrebbe. Queste persone ho avuto l'onore di conoscerle grazie ad Anto, che ci diciamo sempre di essere "conoscenti" pur sapendo che con una conoscente non ci passi due ore a parlare in macchina a fine serata. Lei è solare e buoni propositi che sa raggiungere con le sue forze. Spesso e volentieri non mi capacito del fatto di esserci avvicinate dopo così tanto tempo pur vendo trascorso assieme gli anni del liceo, ed un po' me ne rammarico. Fabio, a Modena, è una di quelle persone che non vuole farsi inquadrare forse perché, come me, sa che la corteccia è quella che ti difende dal Mondo. Ma dei miei giorni in Francia ricordo le lunghe chiacchierate con lui, che non si risparmiava mai in buoni consigli e belle parole. Lui è di quelle persone che se può ti aiuta e se non può... Ci prova lo stesso. E' pieno di talenti e forse non se ne rende conto. Non sono sicura ma credo che sempre all'inizio del 2013 ho conosciuto Valentina a Modena. Lei è una di quelle toste. Di quelle ragazze da cui una ha sempre da imparare; è indipendente, solare e determinata, ma allo stesso tempo dolce, disponibile e di buon cuore. Una vera rarità. In Francia ho conosciuto Elisa, una delle persone con le quali mi sono fatta le più grasse risate della mia vita. Serate a chiacchierare bevendo della birra buona, a volte dimenticandoci di cenare o facendolo molto più tardi del previsto. Grazie a lei ho vissuto Grenoble nel migliore dei modi possibili, incontrando Cécile, Dominik, Cédric, Gaetan, Anto e Bjorn, sei coinquilini tanto diversi tra di loro quanto stupendi. In quel di Bologna ho stretto ancora di più il legame con Erica, consolidato anche dal concerto dei Nickelback, probabilmente uno dei più belli a cui ho assistito in vita mia. Lei è intelligente, brillante ma allo stesso tempo gentile e pronta ad aiutare il prossimo. E' una persona piena di qualità che sa di valere e sa rialzarsi in piedi dopo ogni batosta.
In tutto questo ho avuto la fortuna di avere ancora vicino persone per me indispensabili quali il mio stupendo fratellone con cui appena posso trascorro tutto il tempo libero possibile, la persona che più mi manca quando sono lontana; Ylenia, un'amica ormai decennale sempre presente nelle tappe fondamentali della mia vita ed Eleonora, che pur a distanza rimane sempre tra le più grandi amicizie che sia riuscita a coltivare nella mia esistenza. Giuliana è Giuliana. Nemmeno a parlarne, è assolutamente intoccabile e da quando ha lasciato quella casa a Modena non riesco più a mettervi piede con un po' d'entusiasmo. Lei è stata la mia salvezza, la persona con la quale ho stretto un legame profondo che non saprei paragonare a nient'altro. Ci siamo supportate, abbiamo condiviso tanto, dal terremoto alle gioie della mia laurea, del suo diventare ufficialmente avvocato. Senza quest'Amicizia nulla di ciò che è stata la mia vita a Modena negli ultimi 3 anni sarebbe stato lo stesso.
C'è inoltre il mio uomo, che sa sempre mettermi a mio agio. Mi conosce meglio di me stessa e sa farmi stare bene, sempre, con il suo modo di fare, con le sue piccole attenzioni. Cinque anni con lui sono volati e mi sembra che abbiamo ancora così tanto da dare insieme che non basterebbe una vita intera.
Insomma, questa non è una lettera d'addio, ma faccio ammenda. Per tutte le volte che mi sono lamentata, che ho pensato che le cose non andassero bene. Non è vero. Sono fortunata perché ho avuto la fortuna di conoscere persone che mi riempiono il cuore ogni giorno con la loro presenza.
Non so se sia vero che a Natale si è tutti più buoni, ma di certo si dovrebbe essere un po' più grati, ed io ho deciso di provarci, così, a modo mio.

Buon Natale con tutto il cuore



Quest'anno ho regalato disegni. Non perché penso sia 'sto gran regalone o perché non avevo soldi o perché avevo troppo tempo da non sapere come usarlo, ma semplicemente perché volevo che le persone avessero qualcosa di unico e regalato insieme ad un pezzo di me.

Yle e la sua famiglia

Da sinistra: Diego; Anto; Yle; Vale; Lua; Nicola

Valter e Massimiliana
 
Il mio personalissimo augurio di buon Natale

 
My stupid Sketch

 
Moritz <3

martedì 10 dicembre 2013

Un attimo di Natale, per favore

Avete presente quella sensazione strana che vi assale quando fate qualcosa che facevate molti anni prima e vi sembra molto meno eclatante? Ebbene, quest'anno, dopo 6 anni, sono andata alla fiera di S.Nicolò, tipica fiera natalizia che si tiene annualmente a Trieste nella settimana prossima al 6 dicembre.
Finalmente dopo anni di reclusione in quel di Modena a lavorare in negozio, quest'anno ho potuto venire a casa prima (come ben sapete) e godermi un po' di più l'atmosfera pre-festiva. A Trieste c'è di buono che gli addobbi non mancano mai. Non capisco come facciano i commercianti a pagarli pur non avendo lo stesso numero di clienti di qualche anno fa. La crisi si fa sentire, quando entri in un negozio gli occhi del venditore te lo dicono subito. Te lo dicono anche perché spesso il venditore è il proprietario che non si può permettere del personale, ed inutile dire che tempo fa (non molto) la fatica dei proprietari dei negozi era di venire solo alla sera per raccogliere l'incasso. E' un dato di fatto che la fiera è molto più piccola di quando io ero ragazzina. Un tempo vi erano bancarelle a fila di due, mentre ora un solo gazebo occupa una cospicua porzione di viale. Ho cercato di non pensare in modo nostalgico, di credere che magari la mia era un'impressione dettata dal fatto che non facevo un giro alla fiera da molto tempo e da piccola ogni bagliore era magia. Ma no, era evidente. Le bancarelle non solo erano molte meno, ma il tipo di oggettistica che vendevano era molto più sterile. Niente individui strani che spaccavano i piatti per dimostrarti la loro robustezza, niente odore di mandorle caramellate e zucchero filato ovunque, niente bancarella dei giocattoli che ne vendeva di orribili ma alla portata delle tasche di ognuno. C'erano cover di cellulari probabilmente comprate a stock in qualche sito internet, bancarelle enogastronomiche di formaggi o companatici che sembrava di essere alla fiera del multietnico, qualche vestito venduto da cinesi a prezzi più alti che nei negozi italiani.  Mi è mancata la fiera di Santa Lucia a Bologna, che ha ancora quel profumo di vecchie tradizioni e quelle altre bancarelle in una viuzza laterale di via Indipendenza, dove vendono cose fatte a mano e ogni anno trovo qualcosa di particolare da acquistare per me o altri a un buon prezzo.
A parte questo negli ultimi giorni ho lavorato alla tesi teorica perché volevo finire in tempo un capitolo (che poi sono diventati due) da mandare al mio relatore affinché le corregga questo weekend; sono riuscita a comprare i regali per mia madre e mio fratello, ho trovato l'idea giusta per i miei nonni e poco altro. Amo fare i regali di Natale. Mi da l'idea di una sorta di premio per come si è affrontato un anno intero. E' bello il momento in cui si scartano tutti assieme ed amo persino fare i pacchetti perché penso che già da quelli le persone a cui faccio doni capiscano che è un piccolo biglietto con scritto "ti voglio bene". Li faccio sempre con cura, con molta più cura di quanto non faccia dei disegni, spesso.
Venerdi 6 sono andata a fare una giornata conclusiva del corso di imprenditoria obbligatorio per il completamento del tirocinio. Mi ero ripromessa di stare appena un paio d'ore e poi alla fine sono rimasta fino alla fine quando mi sono accorta che le persone che parlavano erano persone più vere di tutti i tizi ingiaccacravattati che sembravano volerci convincere a tutti i costi ad aprire una s.r.l di lì ad una settimana. Erano persone dai 25 ai 35 anni che avevano combattuto per ciò in cui credevano e a modo loro ce l'avevano fatta. Magari non avevano raggiunto traguardi inimmaginabili, ma quei traguardi che possono rendere una persona fiera di sè. Il mio tutor quello stesso venerdi mi aveva detto che il sito non era finito e che sarebbe stato opportuno venire il lunedi successivo. Inutile dire che ero contentissima quando me l'ha chiesto perché di lasciare quel posto non ne avevo nessuna voglia. Lunedi dopo aver lavorato moltissimo sulla dinamicizzazione del mio sito web, sempre lui mi ha detto di tornare ancora giovedi. Ero ancora più felice. Ho imparato moltissimo e ho vissuto due mesi intensi che sono volati. Li rifarei tutti, come rifarei quelli a Grenoble e tutti quelli prima.
Ora devo solo rimboccarmi le maniche e preoccuparmi di proseguire rapidamente con il fumetto di tesi. Siamo a quota 20 e ho un po' di timori ma così tanta voglia di fare che a volte mi chiedo il perché di tante perplessità...

Vi lascio con tre ritratti/schizzi fumettosi fatti a personaggi famosi... Avevo voglia di riesumare il Tombo e così ho fatto.

Buona serata



lunedì 2 dicembre 2013

L'inverno quello vero

Rieccomi dopo la mia breve permanenza in Emilia Romagna.
E' strano vedere come possa mancare una routine come quella di un lavoro che poi non è nemmeno un vero e proprio lavoro ma un tirocinio. La quotidianità, l'alzarsi presto la mattina pensando alle cose da fare, alle cose che forse non si riusciranno a portare a termine. Sono andata in Emilia lasciandomi per un po' alle spalle tutto questo e mi è sembrato di aver fatto lo stesso di quando ho pensato di dividere in due parti il tirocinio in Francia. Evitiamo drammi, una persona nostalgica a volte va anche coccolata.
La Francia ultimamente mi manca molto. Ho ripensato spesso ai miei coinquilini provvisori, all'impegno che ci mettevo ogni mattina ad alzarmi pensando che il primo dialogo che avrei avuto sarebbe stato in francese. Mi manca perché non mi sono concessa il tempo di farmelo mancare prima, lo so. Questo è lo scotto.
Nel mio breve viaggio mi sembra di aver avuto l'occasione di vivere a duecento all'ora. Ho visto amiche che non vedevo da un po' e un'amica che non vedevo da tempo. Ho fatto amicizia con un cane più grosso di me, ho girato per Bologna pensando che quest'anno l'atmosfera natalizia si respirava troppo poco lì. Ma forse volevo pensarlo sapendo che non ci sarei probabilmente più tornata fino l'anno nuovo e Bologna io l'amo sotto le feste natalizie. Ho concordato la tesi col mio professore che è stato gentile e si è riconfermato uno dei prof che ho preferito in tutti e cinque gli anni di accademia; per poi scrivere di getto parte della tesi (20 pagine) nel viaggio di ritorno. Le mie amiche avevano tantissime novità da raccontare e mi è sembrato di essere via da secoli; ho avuto un tuffo al cuore quasi come mi fossi persa una parte importante della loro vita ed io materialmente non ero lì con loro. In realtà quattro chiacchiere insieme e sembrava tutto come al solito, splendido. Una volta tornata a Trieste dopo il viaggio, la sera stessa per la precisione, sono andata a trovare quel mare che vedo troppo poco anche vivendo in questa città e come per magia i fuochi d'artificio sono comparsi nel cielo buio e un po' pazzo, con il vento che non sa andarsene ma profuma di casa.



venerdì 22 novembre 2013

Tadaaaa - Aggiornamento a sorpresa

Visto che poi parto e starò via qualche giorno medito di non aggiornare. Vi lascio quindi qualche schizzo fatto oggi:

Partiamo dai My stupid Sketch (illeggibili)



Poi buh, avevo molto tempo da perdere e voglia di fare un disegno che mi avrebbe fatto dimenticare quante altre cose avrei potuto fare nel fattempo
. E dunque, la capellona:

Un po' di masochismo con Lorenzo in una prospettiva antipatica:
Un WIP della tesi con presa in giro da parte della versione a fumetto di Olivia Wilde:

E in ultimo già che ci sono metto una tavola nuova della tesi che finalmente oggi ho potuto riprendere!

(Flashback)


Ok, ora vado a preparare la valigia sennò domani partirò con molto meno dello stretto necessario, ed essendo già capitato in passato, no, non vorrei ripetere l'esperienza!

Goodnight!



Luci colorate e cioccolate calde

Trieste oggi è un tripudio di luci che sembra già Natale.

Avevo voglia di passeggiare un po' e ho disertato metà del noioso corso di marketing per andare a vedere cosa c'era di nuovo in città, i suoi profumi. E allora ho pensato di provare quella piccola bottega del cupcacke vicino al mare e peccato non ci fosse posto a sedere perché il locale era veramente grazioso.
Ho gustato il mio dolce cioccolatoso camminando, con l'aria frizzante dell'inverno ormai alle porte. Sono passata davanti quel negozio di vestiti da sposa che una volta chiamavo "il mio negozio", quando ancora vivevo di favole e giorni d'attesa. Per la gente che è com'ero io allora hanno ben pensato di mettere in vetrina un cartonato 1:1 di Cenerentola vicino ad un abito da sogno, e quella sensazione di purezza così soave mi è tornata alla mente.

In questi giorni a tirocinio i miei "colleghi" hanno un gran da fare, dunque non hanno tempo per trovarmi lavoretti da sbrigare e rompicapi che rompono solo il mio di capo perché loro ci metterebbero un secondo a risolverli... Dunque se il primo giorno ho perso tempo tra siti divertenti e cose simili, ieri ho trascorso la giornata a guardare videotutorial su youtube che spiegassero come dipingere ad olio. Quando mi sono iscritta all'Accademia vi era ancora nel piano di studi "Tecniche pittoriche" e ricordo che nemmeno davanti al programma che proponeva 10 ore di fila di laboratorio mi scoraggiavo. Non avendo fatto un liceo artistico volevo imparare a colorare e capire quale fosse il colore adatto a me. Beh, non è stato possibile poiché hanno soppresso quel corso in favore di altri due o tre molto meno utili ed interessanti.
Pazienza. Ma quel qualcosa mi è sempre mancato e logicamente ora, con meno tempo che mai, ho deciso di provarci. Forte della mia convinzione sono entrata subito dopo il lavoro in un negozio di belle arti (nascosto sotto il nome di colorificio), non per comprare qualcosa ma solo per respirare quell'odore che c'è solo in quei luoghi lì e che per me è il migliore del mondo. Mi ha fatto bene, la voglia di dipingere  ovviamente non è andata via.

Ma ieri è stata una giornata stupenda anche perché finalmente dopo essermelo ripromessa per delle settimane, sono andata in quella strana paninoteca sull'angolo che si chiama "The last Beach". Ci sono andata per due motivi principali: 1-è vicinissimo a dove lavoro 2-mi faceva ridere il nome.
Ebbene, il luogo all'interno non rispecchiava assolutamente quello che sembrava da fuori. L'avrei detto un luogo un po' squallido, dove la birra costa poco e viene popolato soprattutto da gente intenzionata a giocare alle slot. E invece di individui simili e di slot nemmeno l'ombra.
All'interno le pareti erano dipinte di un bel colore verde acqua con decorazioni in acrilico di temi floreali. Niente di professionale, solo la passione della proprietaria e la voglia di dare al suo luogo quel qualcosa in più. E ha fatto bene. Un ukulele appeso anch'esso decorato, delle tavole da surf e dei graziosi porta candela a forma di ombrellino da spiaggia su ogni tavolo. Sul fondo vi era dipinta una spiaggia che dava al tutto un tono più grezzo ma anche più casereccio. Lì ho mangiato un panino che in quel momento sereno mi è sembrato tra i più buoni della mia vita e quando mi sono alzata per pagare, probabilmente vedendo la mia faccia affascinata, l'altro proprietario mi ha offerto un bicchierino di mousse al cioccolato.
Mi sono resa conto che ho sempre la buona abitudine di farmi pensare che la giornata sia splendida per queste piccole cose.

Diversamente oggi ho potuto assistere a quello che io chiamo "miracolo della natura". Infatti in una via stretta nel cuore di Trieste, e solo lì, pioveva una pioggia che sembrava neve. Tutt'attorno vi era il sole e delle nubi nere a far da contorno. Uno spettacolo così bello che c'era di che sentirsi fortunati ad essere lì, proprio in quell'istante e praticamente per caso. Come ho sempre detto ho una specie di fissazione strana per il concetto di destino; ebbene ero lì per vedere dieci minuti mia madre e per passare dalla fumetteria che per altro era chiusa... Insomma, avrei potuto essere in qualunque altro luogo!
A parte questo anche l'esperienza del tirocinio a Trieste sta volgendo al termine e i miei sentimenti, come al solito, sono contrastanti. Da una parte mi rendo conto che l'ambiente è splendido, mi diverto e imparo moltissimo. Dall'altra, tuttavia, mi rendo conto che penso sempre a disegnare, al tempo che vorrei impiegare a fare la tesi e a sperimentare tecniche di colore o di inchiostrazione... Non ci posso fare nulla. Mi sono resa conto che quest'esperienza ha il merito di non avermi fatto pensare troppo alla Francia. Qualche giorno fa sono capitata sulle foto dell'ultimo mese e ho avuto una fitta al cuore. Non ho avuto ancora il coraggio di scrivere ai miei ex coinquilini di Alsace-Lorraine perché ho paura che dopo tutto potrebbe tornare fuori e non sono ancora pronta. Preferisco diventi tutto un ricordo un po' offuscato perché ora come ora è ancora troppo forte.
Per ora avrei bisogno di tranquillità, serenità e di quel mare che fotografo sempre in lontananza perché non riesco ad avvicinarmi di più. E' solo questione di tempo. Ma per ora devo pensare ad una valigia piccina per andare in Emilia qualche giorno a vedere come sta quella città che ha un altro pezzo importante di me tra le sue vie.



Oggi coi disegni parto dai My Stupid Sketch! (che logicamente continuo a disegnare sul quaderno, con un font illeggibile infrangendo tutti i muoi buoni propositi su una riedizione dignitosa)




                                                     Prova ad acquerello

Lorenzo in scala di grigi






L'acquerello è venuto meglio dal "vivo" che scannerizzato. C'è da dire che io nutro un amore viscerale per quel genere di colore. Parlando con un amico dicevo che per me l'acquerello corrisponde al pianoforte, perché qualunque cosa tu ci faccia e per quanto poco tu lo conosca poco come strumento saprà sempre restituire qualcosa che potrà sembrare piacevole, a differenza di materiali come l'acrilico, le ecoline, e talvolta la china stessa, che se non li sai usare può venir fuori una vera e propria schifezza (vedi violino!)
L'ultimo disegno di Lorenzo mi ha lasciata molto soddisfatta. Ero cosi presa da questo che l'ho finito ad un'ora improponibile e la mattina dopo non sono riuscita ad alzarmi per tempo per andare a lavorare. Ahi ahi. Diciamo che sono cose che succedono anche ai migliori... Figurarsi a me
Buonanotte


Un ricordo adolescenziale dolce. Vedere le nuove generazioni sugli autobus fuori da scula che disegnano sui finestrini mentre fuori piove ha un sapore agrodolce



sabato 16 novembre 2013

Di soli disegni

Al corso ieri non ce la facevo proprio a seguire. E allora ho pensato di fare un disegno che mi occupasse un po' di tempo per non rischiare di addormentarmi. E volità: ecco tutte le donne dei miei principali fumetti degli ultimi 10 anni. Ovviamente rivisitate con lo stile attuale... Mi mancavano, devo ammetterlo...

Sempre al corso c'era una ragazza coi capelli (veramente belli) lunghi e biondi. Mi sono chiesta se li avesse più lunghi dei miei e da li è uscita questavignetta. Sarebbe stato bello realizzarne una in stile west con le balle di fieno etc. Ma magari sarà per la prossima volta

Il volo dei pinguini, un'ossessione ormai.

giovedì 14 novembre 2013

Più disegni, meno considerazioni

Ebbene rieccomi. Stavolta non guardo quanto tempo sia trascorso dal mio ultimo intervento perché semplicemente volevo scrivere un post breve ed includere qualche disegno.
Nel pomeriggio ho seguito una delle famose lezioni di gestione d'impresa che fa parte del pacchetto tirocinio, dunque obbligatorio. Premesso che stavolta la persona che insegnava era veramente brava e ha reso le quattro ore tutt'altro che noiose, ho comunque trascorso gran parte del tempo a scarabocchiare.
Mi è venuta in mente una cosa carina, ovvero che spesso le persone che mi conoscono da quando ero piccola e non sanno nemmeno che continuo a disegnare, mi dicono "mi ricordo quando eri alta così, stavi sempre a disegnare". Beh, è così anche ora ma è bello sapere che è qualcosa che mi porto dietro da sempre... Laddove non arriva la mia memoria, fortunatamente, arriva quella degli anziani.
Dopo il corso sono andata dal dentista, luogo dove notoriamente non si può disegnare. Da ragazzina ascoltavo la musica e pensavo a cosa avrei disegnato, ora che il rumore del trapano non mi è più cosi fastidioso penso semplicemente a cosa disegnare. E logicamente mi vengono in mente cose che mi fanno ridere (probabilmente solo a me) e cerco di contenere le smorfie e di immaginarmi che cosa possa pensare il dentista della buffona su cui sta operando.
Un'altra cosa su cui ho riflettuto è stata la polemica. Io lo so di essere una persona polemica. Amo fare della polemica, trovo che spesso accenda la mente. Il problema è che nella mia immaginazione sono molto più attccabrighe di quanto non lo sia in realtà. E allora? Allora semplicente mi immagino dei botta e risposta con persone x su argomenti vari ed eventuali. Chi lo vince è difficile da sapere ma cerco sempre di spuntarla io. Sebbene cerchi di farlo contro di me. C'è chi lo chiamerebbe bipolarismo, altri schizofrenia, altri ancora estrosità. In ogni caso quelli dell'ospizio qui a Trieste hanno chiuso quindi per ora dovrei essere a posto.
A proposito di Trieste: in questi giorni è arrivata la bora. Io nona mo particolarmente il vento, tuttavia mi sono ricordata di quanto sia bello seguire una strada appena in discesa con il vento che accompagna. Scoppio a ridere e in quei momenti non riesco nemmeno a concentrarmi su chi può prendermi per sciocca o cose cosi. Chi se ne importa!
E ora basta. Come promesso lascio spazio agli schizzi di oggi.
Buona serata!

Moi e i pinguini <3




Lorenzo
 

Film leggermente rivisitati .:::..::.My stupid sketch





giovedì 7 novembre 2013

A novembre la città si spense in un istante

La parte più difficile di scrivere un post, per me, è sempre scrivere il titolo, quindi spesso lo scrivo un po' a caso, come accade oggi. Avrei potuto scegliere un format di blog senza titolo, ma che gusto ci sarebbe stato?
Ebbene, è novembre, io ho finito la mia terza settimana effettiva di tirocinio e insieme ad essa il mio sito web, di cui darò tutte le coordinate una volta che sarà finalmente online.
Come mi ha ricordato mia madre poc'anzi, è raro sentirmi dire di qualcosa che sono veramente soddisfatta. Ebbene, questo è il caso. Sarà che sono partita con aspettative molto basse ed una conoscenza infima degli strumenti che stavo per adoperare, ma il risultato è quel qualcosa che avrei potuto ordinare su misura a terzi e ne sono felice. Nessun "beh, ok, per essere il primo mi accontento". E' il massimo, per ora almeno e sarà quel biglietto da visita che mi darà soddisfazione mostrare in giro.
Oggi, inoltre, ho cominciato un corso di imprenditoria obbligatorio per considerare valido il periodo di tirocinio. Vedevo ragazzi presissimi che s'informavano quasi avessero già lì l'idea per un'impresa da mettere su oggi-domani. Io non ne avevo. L'impresa è qualcosa di lontanissimo dalla mia concezione e, un po' come il mutuo, credo sia tra quelle cose che non realizzerò mai nella mia vita. Poco male, credo semplicemente che non ci sarei mai portata.
La settimana passata ha visto anche un Lucca Comics da record. Io quest'anno avevo voglia di tornarci, di respirare quell'atmosfera magica fatta di persone che hanno le stesse passioni e molti gli stessi sogni.
Eppure per diversi motivi (tra cui il tirocinio), non ci sono andata. Ebbene, non ne sono pentita. Ho sentito molte persone che non ci sono andate e se ne sono rammaricate, sentendo i numeri da urlo che ha fatto il festival quest'anno, per me l'idea di dover fare una coda per un padiglione è inaffrontabile. O meglio, per uno va bene (se ci tengo particolarmente) ma non per tutti. Devo fare la coda in posta, al supermercato, ai semafori a Bologna e magari pure a Gardaland perché ormai sono lì e che fai... Ma Lucca va vissuto bene e per me quello bene non è.
Tornando al corso d'imprenditoria, devo ammettere che se c'è stata una cosa che ho apprezzato davvero moltissimo, a parte la competenza degli insegnanti e l'interesse di chi seguiva (non l'avrei mai detto!), è stata la location: uno di quei posti che Trieste riesce a farmela amare con tutto il cuore. San Giusto. Da lì si può vedere il mare ed il porticciolo, ma sporgendosi da un'altra estremità si riesce a vedere il centro città. La piazza con le colonne, resti del propileo, ha ampi spazi verdi che danno sulla cattedrale, in un'atmosfera assolutamente unica. In quel luogo, un tempo, andavo a disegnare e mi piaceva moltissimo. Mi dava l'idea di rimettermi in linea col resto del mondo, lissù c'era la pace ma allo stesso tempo la vita, le campane, i tramonti.
Arrivata sul colle, con il sole autunnale e le rondini fuori stagione a volare nel cielo azzurrissimo, mi sono sentita semplicemente felice e libera da ogni altro pensiero.
Dovrei andarci più spesso lissù.

Lorenzo con gli occhiali da aviatore... Proprio un ometto no?
Lorenzo in versione realistica. In arte -> quando ti annoi sta roba ti fa passare un mucchio di tempo




Gli immancabili My stupid sketch
 

Foto, San Giusto

domenica 27 ottobre 2013

"E' presto Natale", dicono da tre mesi.

Scrivo stasera, coerentemente dagli impegni scritti sul post-it appiccicato sul mio pc per non dimenticare nulla e per far leva sui sensi di colpa quando, arrivando a lunedi, mi renderò conto di non aver fatto la metà delle cose proposte. Stasera cambia l'orario, il che rende questa giornata già un po' più speciale delle altre. E' un autunno strano questo: siamo a fine ottobre, eppure oggi con maglia leggera e la giacchettina in eco-pelle fuori si stava benissimo, che sembrava primavera. Ma non voglio dilungarmi troppo su questo argomento, altrimenti sarei il tg5 e io la tv non la tollero, tuttavia la cosa che mi affascina del cambio dell'ora è il vedere la differenza al mattino quando mi alzo: non dovermi subito confrontare con la luce di una giornata cominciata prima di me è rassicurante. Cominciare la giornata e avere l'idea di poterla vivere interamente è splendido, mentre durante l'estate mi capita di pensare alle cose che avrei potuto fare se mi fossi svegliata alle sette piuttosto che alle otto. La mente umana a volte è proprio semplice, la mia anche di più.
Tornando a noi, la settimana è trascorsa in fretta ma in modo davvero intenso. Ho lavorato molto e ho ricevuto altrettante soddisfazioni dal mio operato e dalle cose imparate. In particolare giovedì mi sono fermata persino un'ora in più in ufficio poiché c'era un grafico bravissimo che mi ha dato delle dritte di illustrator (programma che dovrei conoscere come le mie tasche dopo 5 anni di accademia ma... Stiamo parlando dell'Accademia!) veramente utili. Se non fossi stata davvero distrutta sarei rimasta ad ascoltarlo ad oltranza per quante cose sa e avrei potuto imparare da lui.
Venerdi sera, invece, ho avuto modo di passare una splendida serata insieme a dei neo-amici con i quali devo ammettere di trovarmi molto bene. Con loro sono andata all'inaugurazione di una mostra ad ingresso libero su tema Alice nel paese delle meraviglie (a mio avviso noioso e troppo sfruttato soprattutto in tempi recenti) con opere di 10 artisti diversi che esponevano materiale totalmente differente l'uno dall'altro. Ho avuto l'occasione di conoscere uno di essi, e per la prima volta (credo) nella mia vita, ho conosciuto qualcuno che ha la fortuna di fare/avere/vivere tutto ciò che vuole. Questa persona di grande talento e poco più vecchio di me ha ben pensato di trasferirsi in una zona dell'alto veneto, in un luogo dimenticato da Dio in mezzo al verde, vivendo di sola pittura poiché se lo può permettere. Egli vende i suoi quadri, espone e quando torna a casa propria ha uno studio molto grande con tanto di torchio per incidere che non guasta mai. Non ho avuto nemmeno il tempo di invidiarlo da tant'ero assorta nel vedere questa presenza quieta, serena e che raccontava con semplicità il suo stile di vita, per alcuni probabilmente surreale. In quel preciso istante ho pensato "quella è la felicità in senso assoluto", e lo credo ancora.
Vivere come si vuole.
Possibile? Chi lo sa.
Eppure credo che più di ogni cosa la gente dovrebbe fissare lì il proprio obbiettivo e cercare, se non altro, di arrivarci più vicino che si può. Ce lo dobbiamo; le rinunce corrodono l'animo bambino, quello che ci permette di vivere guardando il mondo a colori anziché come mosche irrequiete.
Pur non sistemando l'evento nel corretto ordine cronologico, devo citate assolutamente l'anniversario con il mio uomo. Sono stati due giorni trascorsi in fretta ma che per una volta abbiamo preso con la giusta calma. Spesso ho avuto l'impressione di aspettare quella data con ansia per poi vedermela scivolare tra le dita, troppo presa da preparativi, sorprese e il tentativo di renderla una giornata speciale. Stavolta avevamo bisogno di pace, di noi, perché da aprile ad oggi di spazi da potersi dedicare ce ne son stati davvero pochi.
Il problema principale è stato il non sapere se il mio treno sarebbe mai partito, poiché ho deciso di viaggiare venerdi 18/10 con lo sciopero dei trasporti. Fortunatamente è andato tutto liscio, e dopo 8 ore di lavoro e cinque di viaggio sono arrivata sana e salva in Emilia.
Successivamente c'è stato lo scambio dei regali ed io ho potuto scartare il tavolo luminoso più bello di sempre.
Nonostante gli esami all'università e quant'altro lui si è messo a costruire questa meraviglia che mi sarà di certo indispensabile in tempo di tesi. Mi sono immaginata lui mentre lavorava nel garage cercando di farlo il più bello possibile, verniciandolo di bianco perché apparisse più bello che del classico color legno e seguendo dei tutorial per capire come dare la miglior illuminazione possibile.
Mentre guardavo il mio tavolo già immaginando le mille avventure che trascorreremo insieme, lui mi citava i motivi per i quali il lavoro non fosse perfetto: "l'angolo smussato qua, la vite là, il colore dietro..." e mano a mano io vedevo l'oggetto davanti a me sempre più bello. Bizzarro. Ma così era davvero artigianale, unico. Il mio tavolo. E domani finalmente è domenica, e probabilmente io e il mio tavolo trascorreremo un po' di tempo insieme. E' segnato per primo come impegno sul mio post-it.

Buonanotte - un po' più lunga del solito -



giovedì 17 ottobre 2013

Di Tirocinio in Tirocinio

Mi rendo conto solo ora di aver abbandonato il blog per qualcosa come venti giorni.
L'ultimo post risale alla Francia. Non per sfornare qualunquismi a gogo ma mi sembra trascorsa una vita da quell'ultima notte. Dal mese folle in Alsace-Lorraine, i miei coinquilini, i giorni del disegno finché ce n'era.
Non ho avuto tempo per i convenevoli, per "elaborare il lutto". Mi sono fiondata subito negli ultimi due esami prima e nel nuovo tirocinio poi.
I due esami hanno chiuso perfettamente il cerchio, con quel sentimento di delusione, rabbia e sfinimento che solo i miei professori sanno regalare. Poco male, ho pensato, sono gli ultimi due.
Avrei voluto pensare all'Accademia in un altro modo, ma sentendo parlare anche altre persone ho capito di non essere la sola che ha tratto più beneficio dai colleghi universitari più che dai professori, dalle materie, dall'istituzione stessa. Va bene lo stesso. Ho vissuto due anni nel mondo dei sogni, felice ogni mattina della vita che facevo anche se ciò significava lavorare e frequentare, studiare la notte, quando si poteva. Non ho rimpianti. Sono cresciuta di dieci anni in un anno e ora sono vecchia, con più esperienza, più cinismo e diffidenza dalla mia. Elementi utili per difendersi in quella che chiamerò "vita adulta". Gli altri tre anni sono stati un alternarsi di speranze, buoni propositi e free climbing su qualunque ci fosse per aggrapparsi. Tirocinio, materie appena più interessanti del minimo indispensabile etc. Comunque è quasi finita. Nessun rimpianto, nessun rimorso (come forse dicevano gli 883)
Il tirocinio è partito subito in quarta. 8 ore al giorno e full immertion nel fantastico mondo del php e dei css. Il mio tutor, un ragazzo giovane ed esperto, mi ha riempito la testa di nozioni e in due giorni ho avuto il mal di testa più soddisfacente degli ultimi 5 anni. Vedere i risultati di ciò che sto facendo, poter dire con convinzione "ehi, funziona!" senza che ci sia soggettività di mezzo, rendersi conto di prendere confidenza con gli strumenti è assolutamente qualcosa di cui sentivo la mancanza.
A parte questo posso dire con soddisfazione che avrò un mese e mezzo indimenticabile. A parte il tirocinio; il concerto dei Nickelback e l'anniversario col mio uomo; il compleanno di una cara amica; ho una fila di visite mediche da fare che rimandavo da anni ed ora, con un po' di tempo a Trieste, è venuta l'ora di saldare il debito che ho con me stessa e cercare di aggiustarmi un po'.
Eppure oggi ho potuto constatare di non essere rotta del tutto. Nonostante il cinismo e tutto il resto, oggi, ancora una volta, sono scesa dall'autobus. Mi stava portando a casa dopo una giornata veramente stancante (sono stata avvisata oggi che il sito dovrà essere finito domani), ma ho visto un tramonto di quelli freddi, un tramonto autunnale. Sul mare, mentre illuminava le gru del porto. Poche nuvole rade, quasi a voler solo riempire un po' quel cielo troppo terso. La pace. Sono scesa dall'autobus per respirarlo tutto, attraverso le vie e il cemento che odorava di quel tramonto. Per rendermi conto che Trieste mi mancava per queste cose qui. Perché un giorno voglio scrivere quel fumetto che parlerà delle sensazioni che mi regala questa città, ma le scriverò attraverso gli occhi di una sedicenne, senza quel dannato filtro che è la rabbia e la cattiveria dei miei deici anni in più.



 - E stavolta solo sketch - 




Di questo tramonto ho solo questa foto, perché stavolta ho voluto godermelo attraverso gli occhi anziché attraverso un obbiettivo. Un'esperienza assolumanete meravigliosa.

domenica 29 settembre 2013

Last day, last night

Mi rendo conto solo ora di quanto sia stato furbo dilazionare il tirocinio in 5 mesi pur dovendo farne solo tre effettivi di lavoro. Già così è finito troppo presto, se dopo aver combattuto contro ufficio erasmus-amministrazione-gente a caso, avessi fatto tre mesi filati mi sarebbe sembrato di aver fatto tutto per un un momento durato un soffio.
Questa settimana è volata tra uscite cominciate col sole tiepido delle sei e finite la sera troppo tardi rispetto le previsioni. Questa settimana l'ho vissuta da studentessa Erasmus, perché quelle prima ero una tesista, una tirocinante, un personaggio in piena paranoia da "cosa faccio se al tirocinio non mi prendono?" , e allora mi sono divertita, semplicemente. Perché poi a far divertire me non ci vuole uno sforzo, e anche quando non so dimostrarlo apertmente, so che alcune serate resteranno impresse nella mia memoria perché si.
L'ultimo giorno di tirocinio è stato strano, non ho fatto nulla di utile a livello lavorativo, ho parlato col tutor, che quasi voleva lasciarmi delle perle di conoscenza per non farmi andar via senza esser sicuro che avessi capito alcune cose del suo mestiere. Forse avremmo voluto/dovuto abbracciarci. Gli ho detto che l'esperienza mi è stata davvero utile, e lo è stata. Chissà se lo sa. Io me lo auguro.
Sabato ho fatto un breve giro a salutare Grenoble, ma la verità è che sarei potuta stare fuori anche tutto il giorno e non l'ho fatto, semplicemente perché Grenoble in tre mesi me la sono goduta al 100%. Io, la nostalgicona di sempre, non avevo bisogno di drammi istantanei. Forse tra due mesi me ne pentirò e mi dirò "ehi, però potevi andar lì o là un'ultima volta", ma per ora so che è stato giusto così. Nessun rimpianto, è venuto il momento di tornare, voltare pagina e fare altro. Voltare pagina con cautela e comunque mettendo un segnalibro alla pagina "Grenoble", perché è stata un'esperienza forte ed importante. Ma pur sempre un'esperienza. Da domani cominceranno 10 giorni impegnativi su e giù tra Trieste e Bologna per consegnare dossier-fare un corso di sicurezza pre tirocinio-dare esami... Poi ci sarà l'anniversario con il moroso, il tirocinio, le tavole per la tesi.... Insomma, molto da fare che mi terrà lontana da Grenoble anche con la mente. Perché il problema è poi quello, soprattutto per noi persone così, che con la mente viaggiamo fin troppo a tal punto da esser sempre rimproverati... A ragion veduta.
Ed ora vado a preparare le lasagne per la cena di stasera, una cena che sarà a base di tanto cibo e saluti che si faranno un po'troppo in fretta. Ma chi lo dice che in fondo non sia meglio così?


Ancora un po' di Grenoble:




Idea per nuovi personaggi, nuova storia.... Chissà se si farà mai....



HAPPY: Generatore di buon umore!



Adoro le saracinesche dipinte <3



My stupid Sketch: