giovedì 19 aprile 2012

Miracolo

Una delle parole che preferisco  di certo "miracolo". non si deve intendere necessariamente in senso religioso o che. L'altro giorno sono uscita da casa e c'era quell'aria di rinnovamento che solo l'olfatto ti sa spiegare. Lontano le nubi scure, più vicino un sole quasi accecante. Sembrava bilanciare tutto, perfettamente, e io mi ci sono crogiolata in quella sensazione di benessere.
Ho guardato attentamente gli effetti della luce sulle cose, ho guardato la pioggia ferma sull'erba che ne sembrava rinvigorita. Erano stelle, quelle, stelle in un incantesimo che non era il loro, ma sul quale stavano attaccate benissimo. Ho pensato alla mia strana concezione del kharma, e capisco sempre di più che una giornata può avere in sé qualcosa di bello se partiamo col piede giusto. Io sono partita guardando l'orizzonte e il mio miracolo. Quel panorama che forse poteva piacere solo a me, ma allora chi se ne importa. Lo guardo e penso in modo arrogante e narcisista che quella  una dedica speciale che il mondo mi fa. Sorrido, cammino, la giornata è appena cominciata e mi sembra davvero una bella notizia.
E' il miracolo dell'esistenza.

giovedì 12 aprile 2012

Noi, generazione di Dawson's Creek

L'invidia è un sentimento bruttissimo. Non tanto per una questione morale, quanto per il fatto che chi invidia è cosciente di una mancanza importante nella propria vita. Importante poi è molto relativo, ma sebbene a chiunque manchi qualcosa, l'invidioso si distingue poiché quest'assenza lo colpisce più di quanto altre mancanze non lo facciano con altri individui. Io non ho mai pensato di essere una persona invidiosa, non mi è mai interessato possedere ciò che hanno gli altri, nemmeno quando si tratta di talento artistico o che. Tuttavia di recente mi rendo conto di invidiare coloro che possono permettersi senza sforzi di fare viaggi oltre oceano. Alcuni genitori danno questa possibilità a figli che siano meritevoli o meno, mentre io attendo di potermelo permettere, il mio viaggio in Giappone, Canada o Australia. E chissà se mai ce la farò. Forse è questo il mio vero dilemma.
Ma a parte questo, desidero che il qui presente post sia un calderone di cose che non hanno attinenza alcuna, quindi comincerò con la mia solita polemica... A Trieste il cinema costa meno. Devo ancora capire perché sia arrivato a costare 8-10-12€, ma a Trieste con la tessera studente si paga 5€ anche se di venerdì. Cos'è, uno studente di venerdi non può andare al cinema? A Modena se lo fa dev'essere ricco, perché scuci 8€ per lo stesso film che il giorno prima avresti pagato meno. Pazienza, ma anche per questo Trieste acquisisce un +1 rispetto la città della pianura Padana.
Elucubrazione. Ho pensato al fatto che sul treno è molto più facile che mi addormenti se sono in senso contrario alla direzione in cui và il mezzo. Ebbene, memore dei rari racconti di mia madre riguardo la mia infanzia, ho pensato che sia una sorta di imprinting, o meglio, qualcosa che deriva dall'infanzia ed è inconscia. Dormivo sempre nel senso opposto al senso in cui andava passeggino o carrozzina, quindi chissà che non sia un ritorno a quel tempo.
Kharma. Credo sempre di più a qualcosa che gli somiglia in modo evidente.
Nell'arco di breve tempo mi si è rotta la moka, che per il ruolo che svolge nella mia vita è una via di mezzo tra una migliore amica e una divinità . Poi il ciondolo che mi ha regalato la mia più cara amica per la laurea... Ho perso la mia sciarpa preferita, e a differenza delle altre volte in cui perdo qualcosa non l'ho più ritrovata.
Mi è arrivata l'ennesima minaccia dell'Er-go di togliermi la borsa di studio e ormai credo lo facciano apposta per fregare dei soldi dal totale; è tornata a farsi viva l'allergia, la compagnia telefonica 3 mi ha rubato cinque euro senza scrupoli e senza reali motivazioni e quando ho telefonato alla più probabile tra le opzioni di tirocinio in Francia, mi è stato detto che la direttrice è oltre oceano e tornerà a fine mese. Mi prendono in giro?
State molto attenti al kharma.
A parte ciò, il titolo del post deriva dall'essermi accorta del mio naturale amore le luci del tramonto vicino al mare. bla.  Dawson's Creek, dannazione. Ho fatto una foto pensando che sembrava quei panorami li. E allora uno si ricorda che quella maledetta soap adolescenziale era ingenua e genuina come molti dei pseudo coetanei del telefilm non erano affatto. Dava quella sensazione di benessere, di calore che solo alcuni cartoni animati hanno saputo regalarmi, ma quetso forse  anche un discorso legato all'età, e al fatto che ogni emozione era amplificata nella pre-adolescenza. Altro che Grande Fratello. Comunque in perfetta conclusione a questo post pubblico foto e disegni, cosi, giusto da fare un po di sana confusione. Come questo tempo atmosferico, col sole che cerca di farsi spazio tra nuvoloni carichi di pioggia, il caldo asfissiante e l'odore di autunno nelle narici. E poi come si fa a pensare che la natura non faccia davvero i miracoli?

Politica. Io non ne so nulla, ma le lezioni di Fumetto insegnano. Eccome se insegnano. E dire che mi sono sempre ripromessa di fare attenzione ai giornali. Decisamente, la mia è una facoltà che apprezzo.


sabato 7 aprile 2012

Sogni

Quando vedi il sorriso di un bambino a volte basta, e tutto il mondo si tinge di colori pastello. L'ho pensato oggi mentre tornavo a casa. Salivo lentamente quelle scale che hanno fatto parte della mia vita per molti anni, tempo fa, ed ora sono solo un altro breve appiglio dove aggrapparmi a quella sensazione di romantica nostalgia che adoro tanto. Penso a quelle scale, alle volte che ho pensato semplicemente fossero belle -tanto, anni dopo, da inserirle nel mio fumetto di tesi- e quelle volte che mi hanno vista salire stanca, triste e demotivata. Ho lasciato un sorriso ed uno sguardo a quella bambina allegra, oggi. Avrei voluto dirle che te la raccontano, a quell'età, che qualunque cosa tu desideri fare la puoi fare con l'impegno, ma non è vero. I sogni sono un privilegio di pochi, non sono un regalo che la vita fa a tutti. I sogni arrivano tra capo e collo e non importa se te li meriti, quanto hai pianto, quanto bene hai fatto. Ci sono cose che non cambiano per quanto lo vorremmo. Ci sono sogni che non realizzeremo mai semplicemente perché nel nostro destino non è scritto così. Altre cose che invece cambiano, anche questo andrebbe detto ai bambini sorridenti, e un giorno alcune persone che hanno rovinato qualche anno di scuola non varranno più nulla. Non conteranno più niente, e si potrà pensare che era stato solo un periodo della propria vita. Chiuso. Quello nuovo, il secondo atto, non li comprende, e a testa alta si potrà dimenticare e vivere gli stessi luoghi con uno spirito nuovo. Io ora se passo davanti al mio liceo penso solo alle cose che ho imparato, alle cose belle, all'assenza di quei giorni mai spensierati ma più intensi, forse, di ora. Ci sono giornate come questa, giornate di pioggia, nelle quali mi chiedo se quei dannati sogni io li abbia lasciati per caso sotto il banco della quinta B.

lunedì 2 aprile 2012

Un po' di pensieri

Ci sono dei periodi in cui voglio scrivere ed altri in cui sparisco e basta. E' la mia dannata incostanza che mi frega, ma bene o male il blog non è un lavoro e non ho di sicuro in mano il destino dell'umanità, quindi faccio spallucce e scrivo questo nuovo post che temo soppianterà quello precedente a cui tenevo molto di più. Pazienza (no, leggetelo, è stupido!!). Oggi meditavo su alcune cose. Innanzitutto io sono nata nella generazione del walkman, avevo solo una musicassetta che mi scorazzavo ogni volta in giro, perché uscire con la raccolta di musicassette sarebbe stato improponibile. Sceglievo prima di uscire la colonna sonora della mia giornata, ma non era nemmeno poi così difficile poich io sono una di quelle pazze che và a peridi e sono capace di ascoltare la stessa canzone quattordici volte di seguito se  il momento di quella canzone, per me. Dunque sono passata dal walkman al lettore mp3 con un breve periodo nel lettore cd che però era così scarso che dopo poco tempo non funzionava se non attaccato alla corrente con dentro le batterie ricaricabili... Insomma era uno stereo più leggero dotato di auricolari. Poco male, in ogni caso non ricordo bene il mio periodo senza musica nelle orecchie, e quindi capisco quanto sia ovvio che ogni mio fumetto sia associato a qualche melodia. Mi piace, probabilmente non vorrò mai cambiare quest'aspetto della mia esistenza.
In secondo luogo oggi c'erano i pollini dei soffioni in giro, e io sono rimasta per qualche minuto a fissarla quella neve d'aprile. Mi piace tantissimo, mi dà una sensazione di rinnovo, come il cambio pelle di alcuni animali. I soffioni invadono le strade ad un certo punto, e sembra davvero sia Natale ma con il caldo addosso.
L'Ultima riflessione la devo a Baricco. Ho comprato il suo libro nuovo, "Tre volte all'alba". Partiamo dal presupposto che è un autore alla quale sono affezionata e a cui continuo a dare fiducia pagando i suoi romanzi come una lezione privata (li leggi in un'ora e se ti va bene ti costa 10€)... Ma per quanto la storia fosse delicata e tutto, penso che l'autore abbia commesso un piccolo errore stilistico. Ma parlare di errore per uno che SA scrivere è sbagliato, quindi direi solo un dettaglio che a me non garba (come dicono i toscani). Il romanzo è in teoria uno spin off del precedente, "Mr.Gwin", che parla di uno scrittore che scrive (scusate la cacofonia) appunto questo romanzo. Ma se il suddetto è scritto da Mr.Gwin e non da A.B, allora perché non modificare leggermente lo stile? Scrivere alla Baricco (ed ho scoperto che  a volte mi pesa la sua fissazione nel ripetere le parole, ma vabbè, tutta colpa del corso di scrittura creativa) dopo aver precisato che si vuol dire qualcosa di più di Mr. Gwin nel romanzo di Mr.Gwin per me implicherebbe la necessità di scrivere in un modo un po' diverso. E non me la venga a raccontare che non lo sa fare! Mr. Gwin era un personaggio più crudo di così, e leggerlo tra le parole di Baricco mi ha fatto pensare solo all'ennesimo romanzo di Baricco. Pazienza, sono gusti.
Per Pasqua si prevede quello che la gente chiama "brutto tempo". Per me piove, e la pioggia mi piace un sacco.
Posto una foto. Ho colto l'attimo e la trovavo dannatamente romantica anche se non c'era la Luna piena, ed io amo la Luna piena. E soprattutto di solito non amo i fiori, ma la verità è che non amo quando me li regalano. Invece li amo allo statonaturale delle cose. Che donna complicata.